Massimiliano Gaetano
pagg. 474 – edito in proprio con ilmiolibro.it, 2018 – € 26,50
Con l’immancabile ritardo che ci contraddistingue (e di cui chiediamo perdono all’autore) raccomandiamo la lettura e soprattutto lo studio di questo testo unico nel suo genere. Per una sua descrizione e valutazione pubblichiamo la presentazione da noi vergata all’interno del libro, alla quale appenderemo qualche riga per supplire a qualche informazione ivi non riferita, affinché i nostri lettori possano formarsi un’idea un poco più precisa sul contenuto dell’opera.
PRESENTAZIONE
Eh sì, questo libro ci voleva proprio. Massimiliano Gaetano merita la nostra sempiterna gratitudine, o perlomeno di tutti quelli che non si rassegnano alla mediocrità dottrinaria dei nostri tempi, che affligge un po’ tutte le correnti. In questo senso il testo risulta davvero prezioso.
Infatti, per quel che ne sappiamo, è la prima volta che l’argomento del sistema previsionale noto come Direzioni viene esposto e sintetizzato in tutti i molteplici princìpi e metodi in cui i diversi autori l’hanno teorizzato ed applicato. In verità nella tradizione reperiamo varie tecniche di calcolo delle Direzioni, e ciò di certo non ha giovato alla chiarezza e alla fruibilità di questa complessa materia. Il ricercatore dei giorni nostri – ma anche quelli dei due secoli precedenti – era costretto a consultare molti testi, alcuni dei quali di difficile reperibilità, per confrontare le varie opinioni per poi formarsene una propria. Da oggi grazie a questo libro, tale pratica si riduce di molto: le fonti da cui Gaetano trae la sua esposizione sono ben citate, e quindi il lettore che volesse ulteriormente approfondire sa dove andare a cercare.
Detto questo, riteniamo necessario assicurare in questa sede che il principio su cui si fondano le Direzioni è di per sé assai semplice – come peraltro afferma l’autore stesso –, per cui tutte le complesse… complicazioni metodologiche non avrebbero ragion d’essere, e stupisce che siano state formulate in così gran numero. Vediamo di chiarire la questione, anticipando in questo senso l’esposizione di Gaetano, ma lo riteniamo necessario per spiegarci meglio e, ci si consenta l’immodestia, per accompagnare il lettore non esperto in un terreno sufficientemente stabile, dal quale poi partire con maggiore sicurezza nei percorsi cui lo menerà il testo.
Il principio si erige sul moto della sfera, più precisamente della Sfera Locale. Quando il neonato viene al mondo, la Terra non si ferma, continua a girare intorno al proprio asse, generando appunto il moto della Sfera Locale, imperniato sul Moto Diurno. Ogni 4 minuti sorge 1° di Equatore Celeste, e con esso si muovono tutti i corpi celesti ed i gradi dell’Eclittica, seguendo, ripetiamo, il Moto Diurno. Di norma, ma non è regola insuperabile, l’astrologo osserva le 6 ore successive alla nascita del soggetto. 6 ore corrispondono a 90° di Equatore Celeste, i quali a loro volta corrispondono mediamente a 90 anni di vita. Non entriamo qui sul merito del principio in base al quale 4m corrispondono ad 1 anno, 8m a 2 anni e così via. Rimandiamo al testo dell’autore, giacché qui è altro che ci preme chiarire. E cioè: cosa succede durante questi minuti in cui la Sfera Locale si muove?
Succede che gli astri e i loro gradi eclittici si muovono in senso orario, ossìa contro l’ordine dei Segni dello Zodiaco. Se ad esempio Marte in natività fosse a metà della 12ª Casa, dopo un’ora circa raggiungerebbe la Cuspide di tale Casa. Se poi in natività Saturno si trovasse a metà dell’11ª Casa, Marte raggiungerebbe il Circolo Orario di Saturno natale dopo circa 2 ore, che corrispondono a 30 anni di vita. Cosicché l’astrologo direbbe che per il Moto Diurno Marte – o meglio ancora, il corpo di Marte – si congiunge a Saturno natale al 30° anno. Questa è la Direzione per il moto orario o, se si preferisce, per il Moto Diurno.
Ma non sarà soltanto il rosso pianeta a progredire in virtù di tale moto. Anche il grado eclittico da lui occupato in natività si muove nello stesso senso, cioè con i suoi tempi orari, verso il grado eclittico di Saturno natale. Lo raggiungerà in tempi simili ma quasi mai uguali a quelli del pianeta, quindi un poco prima oppure un poco dopo. A Direzione compiuta l’astrologo dovrebbe dire che a tale anno di vita il grado eclittico occupato da Marte in natività si congiunge a quello di Saturno. Ma quasi mai lui si esprime in tal senso, preferendo l’espressione che in tale anno per il moto eclittico Saturno per Direzione si è congiunto a Marte. Questa è la seconda forma di Direzione che, appunto, prende il nome di Direzione per il moto eclittico o zodiacale. Non ci sarebbe nulla di male ad esprimersi in tal modo improprio, purché si sappia cosa si stia dicendo. Epperò una tale enunciazione nei secoli ha prodotto una serie di equivoci, per cui pochi ormai sanno in cosa consista davvero questa forma di Direzione: pensano che sia Saturno a progredire lungo l’Eclittica fino a congiungersi a Marte! Non sorprende allora il proliferare di demenziali e deprimenti sistemi alternativi che vanno dalle Direzioni Secondarie alle Direzioni terziarie, dalle Progressioni primarie alle secondarie e, giusto per non farsi mancare nulla, alle terziarie e alle quaternarie.
D’altra parte, come detto, da un principio così semplice ne sono discese complicazioni di calcolo che il lettore potrà divertirsi a rintracciare nel testo di Massimiliano.
Siccome però queste evidentemente non bastavano, ci si è accapigliati pure sui sistemi di calcolo dei tempi delle Direzioni. L’autore giustamente ne dà conto, però capite bene che da quanto innanzi esposto, non può che esistere un unico sistema: quello che si erige sui tempi veri del Moto Diurno, scanditi dal progredire dell’Ascensione Retta del Sole. I quali, come noto e come ricordato dal libro, son diversi nel corso dei mesi e delle stagioni.
Può destare perplessità l’equivalenza minuti=anni sin qui sostenuta. A parte, come si affermava più sopra, la giustificazione astronomica, a noi piace portare a suo sostegno due argomenti, sebbene entrambi squisitamente teorici. Il primo lo traiamo dal Maestro di tutti noi, l’indimenticabile e insostituibile Giuseppe Bezza. Lui era convinto che il moto della sfera nelle ore successive la nascita desse origine al cosiddetto “tempo biologico interiore o personale”, diverso in una qualche misura in ogni essere umano. Concetto accettato da alcuni scienziati, quelli formatisi sui nuovi paradigmi (nuovi per modo di dire, dato che vantano ormai un’età secolare). Il secondo rinviene da un’ipotesi del grande fisico Emilio Del Giudice (singolare la circostanza che entrambi questi luminari siano deceduti nel 2014, a sei mesi di distanza l’uno dall’altro): poiché nelle prime ore di vita il neonato è privo di una rete che organizzi il flusso dei campi geomagnetici (utili per le funzioni delle cellule), egli è esposto agli influssi elettromagnetici e gravitazionali degli astri, che in tal modo incidono in varia misura e in diverse qualità sul corpo, sul suo temperamento e sulle varie inclinazioni. Proprio durante il trascorrere di queste ore (aggiungiamo noi) gli astri nel loro Moto Diurno sviluppano ciò che hanno per così dire impresso alla nascita del bimbo, determinando perlomeno in parte anche gli eventi futuri attraverso la modulazione delle loro energie. Ripetiamo: si tratta di ipotesi, ma la loro suggestione ci seduce e comunque costituisce un bel campo di ricerca.
Ora, se è vero che le Direzioni manifestano il tempo interiore, questi si deve pur raccordare con quello esterno, oggettivo. Compito assegnato ai Ritorni Solari. A far da tramite tra i due c’è il metodo delle Profezioni o Perfezioni. Ecco perché, come precisa
Gaetano, per il pronostico nella tradizione si utilizzano questi tre metodi integrandoli tra loro. Non si congettura utilizzandone uno soltanto, non avrebbe senso.
Resta da dire qualcosa sulle Direzioni Secondarie – trattate nel libro –, elaborate in epoca rinascimentale (se siamo ben informati). Qui la tecnica è semplice ed unanimemente accettata da coloro che se ne sono serviti: si progredisce giorno per giorno dopo la natività, ed ogni giorno corrisponde ad un anno di vita. Ad esempio al compimento del 43° anno del soggetto si calcoleranno le posizioni eclittiche degli astri 43 giorni dopo la natività. In sostanza si privilegia il moto della Sfera Celeste (e quindi soltanto del moto eclittico), riducendo al minimo quello della Sfera Locale, lasciandole soltanto il calcolo degli Angoli. Ciò significa che tutti coloro che son nati nello stesso momento seppure in luoghi molto diversi vedranno il compimento delle Direzioni Secondarie che li riguardano nello stesso anno, mese, giorno, ora, minuto, secondo. Fatto che desta non poche perplessità, non fosse altro che per il buon senso. Certo, alcuni autori assegnano loro un’importanza inferiore a quella delle Direzioni vere (dette Primarie), ma è la ratio che è discutibile, non il valore.
Il lettore che benevolmente si sta impegnando in queste righe (è noto che di norma le Presentazioni vengono perlopiù saltate a piè pari e talvolta pure a piè dispari) potrebbe dedurne che la lettura integrale di questo libro sia superflua, dato che sarebbe sufficiente studiare quella parte che dettaglia il metodo naturale da noi esposto. Tentazione comprensibile, ma che non ci sentiamo di sostenere. Quanto sopra dichiarato invero costituisce la nostra convinzione in materia, dunque del tutto soggettiva. Insistiamo sul fatto che per farsi una solida opinione propria sia necessario mettere a confronto tutte le ipotesi in campo e poi scegliere quella più convincente oppure sintetizzarne una scegliendo per così dire il meglio da ognuna o da alcune di esse. Si può dire che questa sia la missione a cui si è votato Massimiliano Gaetano, che non si è fatto condizionare dalla complessità dell’argomento: evidentemente gli è cara la conoscenza e non la celebrità ottenuta adeguandosi e adagiandosi su percorsi semplici quanto banali (e fuorvianti). La conoscenza va condivisa per il bene di ognuno (se il bene cerca), e dunque l’autore merita non solo il plauso, ma soprattutto la riconoscenza.
giancarlo ufficiale – fabrizio corrias
(o viceversa)
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Di particolare interesse la terza parte del libro, nella quale l’autore riporta l’interpretazione delle Direzioni di Andrea Argoli (da Ptolomæus Parvus, cap. L–LII), di William Lilly (da Christian Astrology, cap. CLVIII–CLXV) e di John Partridge (da Micropanastron, cap. XX–XXIV), testi da lui stesso tradotti dal latino e dall’inglese. Si tratta in tutta evidenza di preziose indicazioni per un corretto pronostico.
In appendice, infine, troviamo esaustive pagine che descrivono le molte formule cui l’astrologo provetto ricorre per ottenere le giuste coordinate astronomiche degli astri e degli Angoli, senza le quali il giudizio rischia di inficiarsi. Per coloro che si servono del programma di astrologia denominato Morinus, scaricabile gratuitamente in rete, Gaetano compone una vera e propria guida per venire a capo della davvero complicata serie di opzioni al fine di elaborare le Direzioni cui l’utente ritiene di dover ricorrere.
f.c. – g.u. (o, come sempre, viceversa)