Recensioni Librarie

I sistemi del mondo (il cammino dell'astrologia da Copernico a Tolomeo)


Graziella Federici Vescovini

pagg.219 - edizioni Nino Aragno, 2018 - € 25,00


Sarà pure una frase fatta e rifritta (e dunque del tutto convenzionale), purtuttavia un libro di tale valore dovrebbe costituire una presenza obbligata nella biblioteca di qualsiasi ricercatore di astrologia, indipendentemente dalla scuola nella quale si riconosce del tutto o in parte. La scelta del temine “ricercatore” è ben ponderata, giacché quella deprimente infermità cerebrale che investe gran parte di coloro che a diverso titolo si autopropongono quali esperti della nostra dottrina, ossìa l’esclusivo interesse per le più improbabili tecniche – antiche o contemporanee che siano – del tutto ignare di almeno tre millenni di storia purché rechino il timbro della propria supremazia metodologica, ecco, tutti questi spregevoli personaggi affetti dalla malattia psichica del secolo – l’ipertrofia dell’Io – è meglio che si tengano lontani da questo testo. Sia perché non lo capirebbero, sia perché si annoierebbero già dalla terza pagina e lo accantonerebbero sino alla fine dei propri giorni. Invero, saggiamente, l’autrice si rivolge in prevalenza all’ambiente accademico, al quale peraltro appartiene a pieno titolo. Dalla 3ª di copertina cito: Professore Emerito di Storia della Filosofia dell’Università di Firenze, membro effettivo dell’Académie Internationale d’Histoire des Sciences di Parigi, socia della Société Internationale d’Histoire des Sciences et de Philosophie Arabes et Islamiques di Parigi, docente dell’Accademia Pontaniana e dell’Accademia Nazionale di Scienze, Lettere e Arti di Napoli. All’interno di queste sue competenze, Vescovini ha sempre coltivato un particolare interesse per l’astrologia, la quale come noto costituiva fino alla cosiddetta età dei lumi una delle discipline base del pensiero, sia esso filosofico che religioso/spirituale. Tra l’altro ha curato l’allestimento per l’editore Nino Aragno nel 2000 de “I segreti astrologici di Albumasar”, scritto dal di lui allievo Sadan nel X secolo. Nel libro che segnaliamo l’autrice in un certo senso tira le fila delle ricerche di una vita, esponendo in un unico testo tutte le maggiori opinioni di filosofi, religiosi, astronomo–astrologi dal Medio Evo al Rinascimento, sfiorando l’età successiva con accenni a Copernico, Kepler, Morin de Villefranche. Il primo capitolo è dedicato a “Le fonti antiche” (prevalentemente Tolemeo, ma anche Aristotele e i suoi predecessori Eudosso e Callippo). In esso si rinvengono un paio di imprecisioni dovute a sviste: a pag. 29 si cita l’Almagesto in luogo del “Tetrabiblos”, a pag. 30 si dichiara che il Quadrato è una distanza di 60° tra due astri invece di 90°. Un poco più gravi alcune dichiarazioni sull’opera di Tolomeo, come a pag. 83 ove si afferma che egli trascurò i significati delle Costellazioni, e su termini tecnici arabi a pag. 38, in cui si dà una traduzione ed un significato errati di “animodar”, “hyleg” e “alcochoden”. Peccati veniali, che non incidono sul valore dell’opera. Infatti Vescovini riesce a comunicare il grande fermento filosofico e culturale dell’epoca in esame coinvolgendo il lettore fino a per così dire trascinarlo nella temperie dei dibattiti, dei confronti e delle polemiche. Sono esposti con grande chiarezza pregi e difetti delle varie dispute, mettendo – tra l’altro – in evidenza i contrasti tra aristotelici puri e tolemaici, rinnegando i primi l’esistenza delle orbite eccentriche degli astri intorno alla Terra e dei modelli dei sistemi epiciclici. Ma non è tanto questo scontro a interessarci oggi, quanto le riflessioni sui rapporti dell’astrologia con le scienza (medicina, meteorologia e fisica in particolare), con la religione, con la magia. Certamente dall’epoca ellenistica l’astrologia in tutto questo periodo non ha fatto progressi apprezzabili nei suoi metodi (ma neppure ai giorni nostri, a dire il vero, salvo qualche mirabile eccezione), ma nondimeno la lettura di autori arabi ed europei (tra questi citiamo Guido Bonatti, Lucio Bellanti, Bartolomeo da Parma, Campano da Novara, Tommaso d’Aquino, Pietro d’Abano, Cecco d’Ascoli, Roger Bacon, Girolamo Cardano, Caspar Peucer, Francesco Giuntini, Luca Gaurico, Johannes Stöffler, Biagio Pelacani ed altri) promuove una riflessione sulle convinzioni del lettore, rafforzandole o mettendole in discussione parzialmente o completamente. Circostanze sempre rispettabili, che fanno onore a chi le promuove e a chi se ne lascia attrarre. Degna di particolare lode la cura del sommario, molto circostanziato, che non solo consegna un’idea precisa del percorso seguito dall’autrice, ma che si rivela utilissimo per rapide ricerche e/o consultazioni. giancarlo ufficiale